Dal 7 all’11 luglio scorso si è svolta nei Pirenei Catalani un’importante attività di trasferibilità nell’ambito del progetto LIFE Streams, coordinata dall’Agenzia Forestas in collaborazione con il Dipartimento dell’Agricoltura della Generalitat de Catalunya (Subdirecció General de Fauna Cinegètica, Caça i Pesca Continental e il gruppo Fluvials della Forestal Catalana).
L’intervento ha riguardato i torrenti Coma de Vaca, Riu de Núria, Segadell e Llosa (Provincia di Girona), dove è stata testata un’innovativa metodologia di monitoraggio delle popolazioni di trota, già sperimentata in Sardegna. La tecnica si basa su campionamenti visivi mediante tecniche di pesca sportiva – spinning e mosca – e nasce dalla collaborazione tra Forestas e l’Università degli Studi di Cagliari. Tali metodi sono oggi parte integrante delle Linee guida per la conservazione della trota e del suo habitat, adottate per valutare distribuzione e consistenza delle popolazioni oggetto di interventi conservativi.
Una delle peculiarità di questo approccio è il coinvolgimento attivo dei pescatori sportivi: la loro esperienza sul campo, unita a un’attività di raccolta dati (tra cui campioni di tessuto per analisi genetiche), rende il monitoraggio più partecipato e capillare, trasformando gli appassionati in alleati della scienza.
Il confronto tra gli ambienti fluviali sardi – spesso caratterizzati da basso flusso e forte frammentazione – e i corsi d’acqua catalani, più ampi, ricchi d’acqua e con visibilità limitata a causa della turbolenza, ha rappresentato una sfida scientifica stimolante. I primi risultati mostrano una promettente applicabilità del metodo anche in questi nuovi contesti, sebbene saranno necessari alcuni adattamenti tecnici, attualmente in fase di valutazione da parte del team di Forestas.
Come evidenziato in una recente pubblicazione scientifica realizzata con il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari https://www.mdpi.com/1424-2818/16/8/442, l’efficacia dei metodi di campionamento dipende fortemente dalle caratteristiche ambientali locali. È quindi fondamentale un approccio flessibile e calibrato sui diversi ecosistemi fluviali.
Il progetto LIFE Streams continua così a farsi ponte tra territori e competenze, favorendo uno scambio virtuoso di conoscenze e pratiche per la tutela della biodiversità fluviale.