Il Rio Monte Nieddu e il Rio Is Canargius sono due affluenti del Rio Pula, che sfocia a sud nel Golfo di Cagliari. Entrambi i torrenti sono interessati dalla costruzione di una diga che, con buona probabilità, impatterà sulle comunità ittiche.
Nell’area sono note due popolazioni autoctone di trota sparse e di limitata consistenza e i nostri campionamenti hanno confermato la difficoltà a trovare tratti densamente popolati.
Nel Rio Monte Nieddu, infatti, sono state catturate 7 trote in un tratto di circa 200 metri. Gli altri tratti del torrente erano in secca o caratterizzati da vegetazione altamente termofila. È probabile che le pozze residue in estate si scaldino parecchio e il torrente, almeno nelle altre aree perlustrate, non sembra un ambiente particolarmente idoneo alle trote.
Nel Rio Is Canargius, il primo giorno sono stati perlustrati due tratti di circa 200 metri a valle dello sbarramento in costruzione senza catturare alcuna trota. I tratti visitati a monte dello sbarramento erano in secca. Tuttavia, il cattura-pesci elettrico ad un certo punto ha smesso di funzionare e si è dovuto interrompere il campionamento. Lo staff tecnico-operativo è dunque tornato il 5 novembre e con una migliore pianificazione del tratto da investigare si è deciso di perlustrare un tratto ancora più a monte.
Il sopralluogo visivo preliminare ha permesso di individuare subito 3 trote di notevoli dimensioni. Con il successivo campionamento, in un tratto piuttosto breve, sono stati catturati ben 22 esemplari appartenenti ad una popolazione ben strutturata che, anche se piuttosto piccola, suggerisce un sito di riproduzione della specie. La morfologia dei pesci catturati sembra del ceppo autoctono, da confermare con le analisi genetiche. Il rinvenimento di lenze e di un galleggiante suggerisce inoltre che la zona è frequentata da pescatori attrezzati con strumenti poco sportivi ed eccessivamente impattanti sulle popolazioni come appunto le reti.
In conclusione, le barriere come le dighe e le briglie possono avere effetti opposti sulle popolazioni di trote. Da una parte possono limitare il flusso genico da popolazioni di trote alloctone eventualmente presenti nei tratti a valle, garantendo la persistenza del ceppo autoctono a monte ed evitando fenomeni di introgressione e outbreeding depression (effetto negativo dell’ibridazione con riduzione dell’adattamento alle condizioni locali). Dall’altra possono invece limitare le capacita di dispersione verso aree di riproduzione o verso tratti dove sono avvenute estinzioni locali, riducendo le dimensioni delle metapopolazioni a livelli di guardia. Gli interventi di conservazione e la gestione della specie dovranno tener conto di questo duplice effetto.