Siamo agli inizi di aprile e, dopo un avvio di primavera con temperature molto elevate, ecco che stamattina praticamente quasi tutta Italia è sotto la neve, con un clima ovunque molto rigido, sicuramente ben al di sotto delle medie stagionali.
Sulle prime verrebbe spontaneo pensare che, come nelle colture appena germogliate, questo improvviso freddo “fuori stagione” possa arrecare danno alle riproduzioni naturali che nel frattempo stanno avvenendo nei fiumi e nei torrenti da parte delle trote mediterranee.
In verità non è così.
La neve di questi giorni e l’abbassamento delle temperature non hanno conseguenze negative nei confronti della trota mediterranea, in quanto si tratta di una specie frigo stenoterma, ovvero una specie ben adattata alle basse temperature, che anzi sono quelle che predilige.
In questo periodo dell’anno, come sappiamo, la trota mediterranea è in riproduzione: uova in schiusa o avannotti si trovano perlopiù ancora sotto la ghiaia, nei nidi. Il freddo di questi giorni potrà ritardare leggermente il loro affioramento dalla ghiaia e la loro uscita verso la vita libera. Questo perché anche le trote, come tutti i pesci, sono organismi pecilotermi: ciò significa non solo che la loro temperatura corporea non è costante, ma che dipende dal mezzo nel quale vivono. Il loro stesso metabolismo varia in funzione della temperatura dell’ambiente circostante, quindi se la temperatura dell’acqua si abbassa, anche la loro temperatura corporea si abbassa e di conseguenza si rallentano anche tutti i loro tassi metabolici.
Dunque, il freddo rigido di questi giorni come effetto sulle riproduzioni potrà tuttalpiù spostare un pochino più in avanti gli stadi giovanili di quest’anno.